giovedì 15 gennaio 2009

BOTTE SU BOTTE ALLA MOGLIE MA PER IL GIUDICE A OGNI DENUNCIA PUÒ TORNARE A CASA





Al Torrino, marito alcoolista denunciato per maltrattamenti, lesioni e minacce, ma a piede libero. Che fare?
Arrivo al Torrino in una buia sera di pioggia fitta. Riconosco, dopo un bel po’, da alcuni alberi vetusti e imponenti, la zona che era, quarant’anni fa, soltanto campagna, con un casale, Casal di Decima, dove si festeggiavano Capodanni sessantottini riscaldati quasi soltanto dal vino e dall’immaginazione al potere.
«C’erano prati, colline, cavalli e mucche, che pascolavano sotto casa». Così la rivista del quartiere rievoca quegli anni, ed ha cura di ricordare che le prime case di Decima, 1965, di mattoncini color arancione , poggiavano sui Piani Piloti, invenzione di Le Courbusier, «qui riproposta dal nostrano architetto razionalista Luigi Moretti».
Ora il quartiere appare una città-satellite, con round-point ornati di grama erba a facilitarne la viabilità, e grandi edifici residenziali di qualche eleganza, pur se di difficile identificazione-li contrassegnano, nei multipli gemelli, lettere dell’alfabeto sparse senza regole.
Cerco una signora, G.R., che, secondo il comunicato emesso dal Commissariato Spinaceto, «esasperata dalle continue angherie subite dal marito nel corso di un lungo matrimonio, nella notte ha chiamato la figlia, che abita altrove, chiedendole di raggiungerla per parlare col padre.
La figlia ha immediatamente chiamato il 113 della Questura per richiedere l’intervento della Polizia di Stato. I poliziotti a bordo della volante del Commissariato Spinaceto hanno dapprima soccorso la donna che è stata medicata dai sanitari dell’Ospedale Sant’Eugenio, con 10 giorni di prognosi per contusioni recenti, repertandole anche una pregressa frattura, per poi provvedere a calmare l’uomo, pregiudicato italiano di 47 anni, che, al termine degli accertamenti, è stato denunciato in stato di liberà, per maltrattamenti, lesioni e minacce».
Una ordinaria storia di violenza quotidiana in famiglia, prolungata per un paio di decenni, mi chiedo dove si sarà rifugiata la signora G.R. per scampare al ritorno del marito - denunciato sì, ma a piede libero - nella casa coniugale. Nessuno risponde al campanello. «Sarà chiusa a chiave dentro casa, poveretta, oppure dalla sorella...», mi dice una condomina che s’affaccia a vedere chi c’é.
Mi fa entrare, riprende il suo lavoro a maglia - una calda sciarpa di lana viola - e racconta: «No, la figlia non abita da un’altra parte, può essere che ieri notte stava a casa della famiglia del fidanzato, poverella, l’ho vista crescere, era ancora in carrozzina quando è arrivata qui, deve avere una ventina d’anni, si sono goduti, madre e figlia, e pure il fidanzato,un bravo ragazzo, un paio di mesi di pace, forse anche sei mesi….Lui stava in carcere perché l’hanno preso che voleva accoltellarla, la moglie... E quella volta gliel’hanno data, la galera... Ma qua c’è sempre un gran casino... Il fatto è che lui beve, e non lavora più da anni. Non è stabile, nessuno lo vuole, lei lavora per tutti e tre, al bar di suo zio... Perché la figlia studia... Anche il marito faceva il barista...».
Chiedo a Teresa Manente, l’avvocata di “Differenza Donna”, l’Associazione che da decenni si occupa di donne vittime di violenza domestica: «Ma non esiste una legge che vieta al marito o al convivente denunciato per violenza in famiglia di tornare a casa dalla moglie e dai figli? Mi ricordo che Anna Finocchiaro, quando era Presidente della Commissione Parità, aveva preparato un disegno di legge per il quale il marito violento veniva allontanato dal magistrato 24 o 48 ore dopo la denuncia, e la proposta successivamente era stata fatta propria da Livia Turco... Che cosa è successo dopo?»
«24 o 48 ore no, ma c’è una misura cautelare che può essere richiesta dal Pm ma anche dalle forze dell’ordine che hanno ricevuto la denuncia, come in questo caso.. Perché sia applicabile, e cioè per vietare al marito violento il ritorno a casa, si deve chiedere il 282 bis del Codice di Procedura Penale».



Di Adele Cambria
15 gennaio 2009