Il
25 novembre si è tenuto nella sala teatrale comunale la manifestazione contro
il femminicidio“Ni una más”/ “Non una di più, per
sollecitare le autorità competenti a promuovere le strategie necessarie a
sostegno della lotta contro la violenza di genere: centri di ascolto, sostegno
alla genitorialità, case famiglia, educazione all’affettività, come ha
illustrato nell’introduzione alla serata la prof.ssa Buonagura. La
manifestazione è stata organizzata dal Gruppo Noi Siamo Innocenti, il
Laboratorio Teatrale Gulliver, il Gruppo Archeologico Terra di Palma e la
partecipazione del Centro Sociale Anni d’Argento, La FIDAPA e l’ARCI. Nell’antisala
del teatro sono stati appesi alle pareti abiti con alla base scarpe rosse, gli
abiti rimasti negli armadi, che nessuna donna indosserà più, simulacri che
chiedono giustizia. All’ingresso, le giovani studentesse dell’Istituto
Alberghiero di Nola,Galileo, accompagnate dalle docenti, hanno distribuito agli
intervenuti un fiore rosso, simbolo della lotta contro il femminicidio. La
manifestazione si è svolta sotto forma di rappresentazione con le allieve e la
direttrice del Laboratorio Teatrale Gulliver, Gabriella Maiello, che si sono
alternate nella recitazione di monologhi di Serena Dandini ed inediti della
prof.ssa Michela Buonagura, e la poesia Io conto i passi della stessa, sulla
scena illuminata soltanto dai ceri, in memoria di tutte le donne uccise, tenendo
sospeso il teatro per la carica drammatica dei brani.
Il
clou si è raggiunto con la proiezione
del corto Forbici, che ha catalizzato
le emozioni del pubblico.
La
graphicnovel, che fa parte del film partecipato di Antonietta De Lillo “Oggi
insieme, domani anche” per la Marechiaro film, ha riscosso grande successo e
conquistato numerosi premi a livello internazionale, tra cui la menzione
speciale “Nastri d’argento” e il “Premio
Amnesty”.
La
grafica, per la tecnica usata, ricorda La linea di Osvaldo Cavandoli per la
pubblicità Lagostina, ma le linee di Forbici si vestono dei colori della
violenza e della morte, il rosso e il nero, si caricano di un simbolismo
tragico a ricostruire con ritmo incalzante il dramma, raggiungendo la spannung
nella figura femminile che alza le braccia inorridita, come nell’Urlo di Munch,
fino all’epilogo, con la pioggia di forbici che investe completamente la scena,
in un ultimo grido rosso di sangue.
La
filmaker, Maria Di Razza,intervistata dalla prof.ssa Buonagura, che da tempo
l’aveva contattata, ha dichiarato commossa: “È molto
importante per me stare qui stasera, è prendere contatto reale con il fatto
drammatico che ha ispirato la mia creazione”.
La
serata si è conclusa con la consegna della targa da parte del Sindaco, con la
quale si è espressa la gratitudine delle donne palmesi per l’impegno
dell’artista contro la violenza maschile.
Marilena Nappi