giovedì 13 febbraio 2014

LA RAGAZZA DELL'ACQUA


Come tenera cerbiatta
andava alla silvana fonte
e facevan eco
mille voci alate
al suono dei suoi passi.
Ma quella sera
incontrò un'ombra.
Tacquero gli uccelli,
mentre lei giaceva
cerea nel buio
come carogna
tra sterpi e mosche.
L’alba la ridestò lacera
negli insanguinati panni.
Rivide la sua immagine
nello specchio d’acqua,
estranea nella luce incerta.
Inorridì della purezza persa.
Lontano un falco gridò
nell’aria immobile.
Il vento si ribellò
e spazzò via le nubi
dove la luce inorridita
s’era celata.
Intimoriti si affacciarono
pietosi i raggi
e con le loro mille dita
accarezzarono le sue ferite.
Iniziava la rinascita
della ragazza dell'acqua.

Gianni  Gualmini
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