Un giornalista
freelance ha fatto emergere la storia di Rawan, bimba venduta dalla famiglia a
un quarantenne. Le autorità locali negano la notizia, ma il cronista dice di
avere "testimoni pronti a parlare". Secondo l'Unicef i matrimoni
infantili riguardano il 14% delle yemenite date in dote prima dei 15 anni e il
52% delle under 18.
E’ morta a 8 anni, dissanguata
per ferite interne,
dopo la prima notte di
nozze. Si chiamava Rawan
la sposa bambina che, pratica usuale in Yemen, era stata data in sposa per soldi dai
genitori a un uomo che aveva cinque
volte la sua età, quindi 40. Lo denunciano gli attivisti,
spiegando che la piccola è deceduta a Hardh,
zona tribale nello Yemen nord occidentale, al confine con l’Arabia Saudita. Gli
stessi attivisti ora chiedono che sia fatta giustizia e che il marito e i
familiari della vittima vengano arrestati e
processati. Le autorità e la sicurezza della provincia di Hajja nel nord dello
Yemen hanno smentito
categoricamente la notizia.
A portare alla luce il dramma di Rawan
è stato il giornalista yemenita freelance, Mohammad Radman, che insiste sulla veridicità della notizia
e l’attendibilità delle sue fonti. Citando persone vicine alla vittima, il
reporter dice che “sono pronti
a testimoniare“. Radman sostiene che i funzionari “stiano
tentando di seppellire
la vicenda“. Mosleh
Al Azzani, direttore del Dipartimento
di indagini criminali nel distretto di Hardh dove sarebbe
avvenuto il matrimonio, ha detto a Gulf
News di aver contattato personalmente la famiglia per interrogarli
sulla vicenda. “Avevo sentito la notizia. Ho chiamato il padre della bambina”,
ha detto il funzionario. Secondo la sua versione, l’uomo sarebbe venuto con una
bambina dichiarandone la paternità e smentendo quindi sia le nozze che la morte
di Rawan. A conferma di ciò Azzani dice di avere una foto della bambina
che può “mostrare a chiunque”.
Il caso di Rawan riaccendere i
riflettori sulle nozze
delle bambine nello Yemen, soprattutto nelle aree tribali e tra le famiglie più povere.
Un fenomeno che, secondo ultimi dati dell’Unicef riguarda il 14 per cento delle bambine yemenite,
che si sposa prima di
compiere i 15 anni e il 52% di coloro che lo fanno prima dei 18. Nel 2005
l’Università di Sana’a ha denunciato che in alcune aree rurali vengono date in
sposa persino bambine di otto anni. Nel 2009 il Parlamento dello Yemen ha votato una legge per vietare i matrimoni
sotto i 17 anni, ma gli esponenti più conservatori e i
religiosi si sono opposti, affermando che era una violazione della legge islamica
che non pone limiti all’età per le nozze.
“Le conseguenze dei matrimoni infantili
sono devastanti. Le bambine vengono tolte
da scuola, la loro istruzione interrotta in modo permanente e
molte soffrono di
problemi di salute cronica per avere troppi figli e troppo
presto”, denuncia Liesl
Gerntholtz, direttore della Divisione per i diritti delle donne
di Human Rights Watch.
E aggiunge: “E’ fondamentale che lo Yemen prenda misure immediate e concrete
per proteggere le ragazze da questi abusi”.
(da Il fatto quotidiano)