giovedì 6 novembre 2014

NON SENTIRTI SEMPRE IN COLPA





Svelate le caratteristiche e le tecniche degli astuti manipolatori. I punti deboli della vittima. Per non cadere nella trappola
Sottili ricatti morali a volte condizionano la vita.
Il ricatto morale e' una forma di manipolazione che puo' essere usata per ottenere cio' che si vuole dalle persone vicine e di cui si conoscono i punti deboli.
Un esempio? Eccolo: "Ho detto a mio marito che avrei seguito un corso, una sera a settimana e lui ha reagito in quel suo modo tranquillo. "Fai quello che vuoi, tanto lo fai sempre" mi ha detto "ma non credere che staro' qui ad aspettare che tu torni a casa. Io sono sempre a tua disposizione; perche' tu non lo sei mai?"
Sapevo che il suo ragionamento era privo di senso, eppure mi sono sentita cosi' egoista da farmi restituire i soldi del corso". + proprio con questo esempio che inizia un recente volume sul ricatto morale scritto dalle psicologhe americane Susan Forward e di Donna Frazier, dal titolo "Il senso di colpa" (Corbaccio Ed.).
Nel ricatto morale c' e' , implicita, la minaccia di punizione, diretta o indiretta. Invece di valutare con lealta' il motivo del disaccordo, il manipolatore sfrutta i sentimenti, le paure, il senso del dovere o di colpa dell' altro.
Il ricattatore non e' una persona malvagia, che si alza pensando chi puo' tormentare. Al contrario, egli si considera benevolo e affettuoso: il cattivo, l' ingrato non e' lui, ma il suo capro espiatorio che spesso ama di un amore soffocante.
Un primo passo per uscire da questo impasse consiste nel riflettere sulle strategie che il manipolatore utilizza.
Vediamole.
ribaltare. Il manipolatore ribalta i termini del conflitto e colui che chiedeva spiegazioni viene accusato di insinuare cose non vere e di essere la causa di disaccordo.
indebolire. La vittima (che non esaudisce i desideri) viene definita tout - court malato, pazzo, isterico. Si cerca di indebolire la fiducia della vittima in se stessa, per ottenere obbedienza. Se, ad esempio, si tratta di una coppia, il manipolatore potra' elencare tutti gli eventi negativi vissuti insieme, attribuendoli esclusivamente ai problemi emotivi dell' altro.
nascondere. Un' altra condizione patologica si verifica in quelle famiglie che custodiscono segreti di abuso infantile, alcolismo, suicidi, ecc. e che decidono tacitamente di tenere nascosto cio' che e' accaduto. Se un familiare, invece, ne parla, gli altri possono marchiarlo come mitomane, bugiardo, distruttore di famiglie.
cercare complici. Se la "vittima", non collabora, il manipolatore puo' cercare degli alleati tra familiari, amici, religiosi. Confrontare. Perche' non riesci a essere come... Parole che fanno da pungolo emotivo che puo' centrare il bersaglio. La trappola funziona quando si cede al ricattatore per dimostrargli che si e' sbagliato.
COSA RENDE FRAGILI: I PUNTI DEBOLI DELLA VITTIMA
 Il manipolatore ha successo soltanto se trova, nell' altro, la vittima, dei punti deboli.
Vediamo quali posso essere.
* Un bisogno eccessivo di approvazione. Non c' e' nulla di male nel desiderare l' approvazione, o nel chiederla alla persona che ti sta vicino; ma quando l' approvazione diventa una droga da assumere in dosi costanti, e' facile essere manipolati.
* Un grande timore dei conflitti. Chi non tollera la minima divergenza si affretta a fare e a ottenere immediatamente la pace evitando qualsiasi chiarimento. Preferisce cedere su tutto pur di non litigare.
* La sindrome di Atlante. Come il mitico Atlante che portava il mondo sulle spalle, alcuni tendono ad assumersi non soltanto le proprie responsabilita' , ma anche quelle degli altri. Facendosi pero' sistematicamente carico del benessere, delle scelte e delle decisioni degli altri (per es. dei componenti la famiglia), si finisce per essere individuati come la fonte principale dei malesseri e delle insoddisfazioni di cui in realta' non si e' per nulla responsabili.
* Scarsa fiducia nelle proprie capacita' . + facile lasciarsi ferire da critiche ingiuste quando si e' insicuri, specialmente se le critiche provengono da persone autorevoli e che stimiamo; ma se non si ha fiducia in se stessi si puo' finire per fare cose che non si vorrebbero fare, soltanto per compiacere gli altri.
COSI' CI SI DIFENDE
Per non cadere nella trappola Ecco alcune strategie per difendersi dai ricatti morali degli esperti manipolatori.
* Non stare sulle difensive. Alcuni ottengono cio' che vogliono urlando, facendo il muso, facendo la vittima, accusando, minacciando. La tendenza e' quella di difendersi, ma si rischia di versare benzina sul fuoco. Meglio cambiare copione e dire: Mi spiace che sia irritato; non capisco come tu possa vederla cosi' ; in questo modo non risolvi nulla; ne riparleremo con piu' calma.
 * Trasforma il ricattatore in alleato. Quando non sembrano esserci vie d' uscita, si puo' tentare di coinvolgere l' altro nella soluzione del problema. Chiedendogli un consiglio, un' informazione o uno sforzo di immaginazione lo si puo' indurre a guardare la questione con occhi diversi: Puoi aiutarmi a capire; perche' e' cosi' importante per te? puoi darmi qualche suggerimento per risolvere questo problema? puoi aiutarmi a capire perche' la cosa ti irrita tanto? mi chiedo che cosa accadrebbe se; crchiamo di pensare ad una soluzione che possa andare bene per entrambi.
* Usa un po' d' umorismo. In una relazione positiva, l' umorismo e' uno strumento efficace per mostrare all' altro come ci appaiono i suoi comportamenti. L' ironia fa apprezzare la compagnia e lega le persone; inoltre ha un immediato effetto rilassante, abbassa la pressione e puo' raffreddare subito un incontro che sembra difficile.
Oliverio Ferraris Anna  - dal Corriere della Sera -

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