martedì 13 novembre 2012

UDI NAPOLI UNA RIFLESSIONE SULLA MORTE DI ANTONIETTA PAPARO




L'Unione donne in Italia di Napoli in una nota parla del nuovo caso di amore criminale considerato la nuova manipolazione del femminicidio.
 
ANTONIETTA PAPARO 36 anni

Tenere il conto delle morte per questioni di famiglia per amore criminale è la nuova manipolazione del femminicidio la banalizzazione del pensarci dopo e di trovare le parole scimmiottando il dolore e le espressioni di ognuna e tutte coloro che sanno che non basta dire basta.
Antonietta sta per diventare "statistica" perdendo la qualità della sua testimonianza di ribellione al comando o chissà che altro abbia impaurito e spiazzato una famiglia un uomo una comunità.
Antonietta ci mancherà gli altri se ne sono già fatti una ragione.
Il nuovo metodo dell'occultamento culturale è quello della ripetizione fino alla nausea di un temine femminicidio violentato e ridotto a fatalità è quello della rimozione di tutto quello che c'è prima e dopo un'uccisione. Le denunce ma poi le conciliazioni lo stanziamento dei fondi ma il loro uso intempestivo ed improprio la ritualità istituzionalizzata di un dolore non sempre genuino la concessione delle attenuanti nei tribunali le lunghe molestie sopportate in una vita vissuta a metà "perchè disobbedire è pericoloso" questo è femminicidio.
Femminicidio è solo nella parte finale una soppressione noi Antonietta lo sappiamo ora l'avevamo già persa. Antonietta ha incontrato la morte mentre le tremavano i polsi confusa tra il desiderio di salvarsi e la certezza che nessuno avrebbe creduto la famiglia capace di ucciderla. "Anche la televisione lo dice". Al sud le donne muoiono di meno perché la famiglia le protegge. Ma protegge anche i loro assassini. E protegge le statistiche dall'impatto con un'altra morte inflitta in modo "più intelligente" dissimulandone le cause i moventi e le armi. La prima arma lo stupro è già la morte del futuro l'opzione proprietaria nella quale prima del reato ci sono le forche caudine del dove si era che si faceva e soprattutto del quanto sei onesta buona illibata.
Se sei cresciuta nella camorra femminicidio è già il ricatto tra l'essere camorrista o morire meritando di morire se sei di buona famiglia femminicidio è l'obbligo di onorare la normalità.
Le vittime sono buone o cattive belle o brutte puttane o vergini ma muoiono perché sono donne.
Almeno qualcuna ometta nella cronaca di enumerare le bellezze e le virtù della vittima e guardi a quanto sia servita la sua morte il suo annullamento sociale la sua fuga ad un sistema che non è affatto debole è anzi sempre più forte e sfacciato nel ricacciare le donne nel serbatoio mondiale delle risorse a disposizione. Almeno qualcuna dica che con Antonietta è finita un'altra piccola rivoluzione.
A San Sebastiano al Vesuvio l'11 novembre 2012.




Fonte foto Rete Internet
13/11/2012 da Il Mediano.it



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