Messina, lei
lo lascia e lui le dà fuoco: grave una 22enne. Ora la ragazza lo difende:
"Non è stato lui"
La giovane aggredita ieri dall'ex fidanzato che le ha tirato
addosso una tanica di benzina e poi è fuggito. Il giovane si è presentato
stamattina alla squadra mobile. La ragazza ricoverata grida: "Non è stato
lui"
di ALESSANDRA ZINITI
Il getto di benzina infuocata l'ha investita appena ha
aperto la porta. E' grave, al Policlinico di Messina, una ragazza di 22 anni data
alle fiamme dal suo ex fidanzato che l'ha sorpresa ieri mattina all'alba,
intorno alle quattro e mezza, in casa. Il giovane poi è fuggito, e stamattina
si è presentato con l'avvocato alla polizia: il ventiquattrenne, è accusato di
tentato omicidio. L'aggressione è avvenuta nel quartiere Bordonaro, alla
periferia della città. Entrambi i giovani lavoravano come commessi e al momento
erano disoccupati. La ragazza, ricoverata al Policlinico con ustioni sul 13 per
cento del corpo, dopo avere ammesso ai familiari che a darle fuoco è stato il
suo ex, ora lo difende: "Non è stato lui, avete arrestato un
innocente", continua a ripetere dalla sua stanza d'ospedale.
La giovane ha sentito suonare l'ex fidanzato alla porta e ha
aperto, probabilmente per un chiarimento. Si è ritrovata davanti quel giovane
con cui aveva avuto una relazione piuttosto travagliata e che aveva lasciato da
circa due mesi. Secondo la prima ricostruzione della polizia, il ragazzo le ha
subito lanciato contro la benzina e le ha poi dato fuoco, fuggendo
via.
A chiamare i soccorsi una parente della ragazza che ha cercato di spegnere le fiamme, che l'avevano avvolta come una torcia. Adesso la giovane è ricoverata in una stanza sterile del Policlinico con ustioni gravi sul 13 per cento del corpo. Per i medici la prognosi è riservata, ma sembrerebbe fuori pericolo di vita. Ora bisognerà chiarire il perché di una difesa così convinta nei confronti dell'uomo che ha cercato di ucciderla.
A chiamare i soccorsi una parente della ragazza che ha cercato di spegnere le fiamme, che l'avevano avvolta come una torcia. Adesso la giovane è ricoverata in una stanza sterile del Policlinico con ustioni gravi sul 13 per cento del corpo. Per i medici la prognosi è riservata, ma sembrerebbe fuori pericolo di vita. Ora bisognerà chiarire il perché di una difesa così convinta nei confronti dell'uomo che ha cercato di ucciderla.
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