In Sicilia, ad
Alcamo, nel 1965 di Franca Viola venne stuprata e poi chiesta in sposa. Lo
permetteva la legge in vigore, quel codice Rocco che prevedeva che la violenza
sessuale fosse un reato contro la morale e che lo stupratore diventava impunito
se, dopo, chiedeva in moglie la vittima.
Franca Viola aveva
appena 17 anni, ma si ribellò, rifiutò il matrimonio riparatore, disse no a Filippo
Melodia, il picciotto di mafia che l’aveva rapita per costringerla a sposarlo
e, con l’aiuto di suo padre, lo denunciò.
Questa donna
coraggiosa ricevette la croce di cavaliere della Repubblica dal Presidente
Giorgio Napolitano, e dedicò quel riconoscimento al padre, che era stato sempre
dalla sua parte, e al marito.
Solo dopo trent’anni, nel 1991, quel codice
fascista fu modificato e venne attuata la legge che dichiarava che la violenza
sessuale è un reato contro la persona.
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