domenica 12 gennaio 2014

FEMMINICIDIO: IL PERCHÉ DI UN NEOLOGISMO



Il termine femminicidio, con le sue varianti femicidio e femmicidio, è entrato nel linguaggio comune.
Esaminiamone il significato.
Il Vocabolario Treccani online così recita:
femminicidio (feminicidio), s. m. Uccisione diretta o provocata, eliminazione fisica o annientamento morale della donna e del suo ruolo sociale. È l’olocausto patito dalle donne che subiscono violenza: da Nord a Sud, per aggressioni domestiche o fuori di casa, per casi meno eclatanti o finendo all’ospedale quando non al cimitero. Per mano di famigliari, compagni, congiunti, per lo più. (Roberto Lodigiani, Stampa, 17 gennaio 2008, Novara, p. 65).
femmicidio (o femicidio) s. m. Omicidio di donne da parte di uomini, in particolare come conseguenza di mentalità e comportamenti di stampo sessista; femminicidio. Dall'ingl. femicide, a sua volta composto dal s. feme ('donna, moglie') con l'aggiunta del confisso -cide ('-cidio').
In Devoto-Oli 2009 sta ad indicare non solo “l’uccisione di una donna o di una ragazza”, ma anche “qualsiasi forma di violenza esercitata sistematicamente sulle donne in nome di una sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale, allo scopo di perpetuarne la subordinazione e di annientarne l’identità attraverso l’assoggettamento fisico o psicologico, fino alla schiavitù o alla morte”. 

Michela Buonagura

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