domenica 5 ottobre 2014

AMORE MALEDETTO




Nel mare di violenza,
spinto da inarrestabili onde,
nel profondo abisso
giace il mio corpo straziato,
fiore privato di petali.
Polvere nera mista a sangue,
scende, dai capelli strappati,
con inumana violenza, sui
miseri brandelli rimasti.
Lame affilate lo trapassano,
come filo spinato
avvolge un cuscino di piume...
Labbra sanguinanti
diventano sempre più scure.
Un brivido freddo strozza il lamento.
Solo un pianto silente
in questo luogo senza tempo.
Un’ora fa davo piega alla
scia di capelli morti ai miei piedi,
Bella per l’uomo che amavo…
Ora agnello smarrito nel bosco di notte...
Mi alzo e le forze vengono meno.
Lentamente, mi avvicino al tavolo imbandito.
La cena preparata con tanto amore…
Alzo la testa e osservo il
disordine di tanta violenza.
Le grida dei bimbi, dalla camera
accanto, arrivano come frecce
a colpire il mio cuore. 

Teresa Commone

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